Il prezzo dell'energia

Descrizione Evento

Marzo 14, 2025

Il prezzo dell'energia

Fotografie di Ivano Adversi
Testo a cura di Cristina Berselli




Dalle miniere di lignite a cielo aperto della Renania-Vestfalia, RWE estrae miliardi di tonnellate di lignite. Queste cave hanno costretto 35.000 persone a trasferirsi in nuovi villaggi costruiti da zero. Le persone ricevono un indennizzo che contribuisce al loro reinsediamento - dice l'addetto stampa di RWE. Il Land Plan prevedeva la demolizione dei villaggi nelle aree di scavo. Le forti pressioni dei residenti hanno sospeso le demolizioni. Le case vuote sono ora utilizzate per ospitare rifugiati russi e ucraini fuggiti dal conflitto, che ora vivono fianco a fianco.

La Renania Settentrionale-Vestfalia, nell'estremo ovest della Germania, è una delle regioni più ricche di lignite del vecchio continente. La lignite è un carbone fossile proveniente dalle foreste mesozoiche e terziarie. Viene utilizzata come combustibile per la produzione di elettricità nelle centrali elettriche. Avendo un elevato contenuto di acqua, il suo potere calorico non è particolarmente efficiente. La miniera di lignite a cielo aperto di Hambach, aperta nel 1978 da RWE, la seconda compagnia energetica nazionale, si estende oggi su 45 chilometri quadrati. I piani per lo sfruttamento del sito di Hambach prevedevano altri 25 anni di attività e poi un programma di ripristino ambientale. L'idea di riqualificare l'area è ambiziosa: deviare parte del Reno di 50 chilometri e riempire il buco con 4 miliardi di metri cubi d'acqua entro la fine del secolo. La promessa è di trasformare questo squarcio in un'attrazione turistica. Nel frattempo l'azienda punta a raggiungere obiettivi più concreti: estrarre 2,5 miliardi di tonnellate di lignite dal big hole, come lo chiamano da queste parti. Per farlo si avvale di escavatori a ruota a tazze, macchine movimento terra dalle dimensioni impressionanti. Tra queste spicca la Bagger 293, entrata nel Guinness dei primati come il più grande mezzo terrestre mai costruito. Costa 100 milioni di euro, alto 96 metri e pesante 14.000 tonnellate. Il braccio, lungo 225 metri, sorregge una ruota di 21 metri di diametro, con 20 benne in grado di caricare 7 tonnellate di materiale ciascuna. Dal 1995 questo enorme dinosauro di ferro erode senza sosta i bordi terrazzati della miniera con molteplici impatti. Sotto la miniera si estende una falda acquifera, che viene costantemente drenata per evitare inondazioni nella zona di estrazione, profonda quasi 400 metri. L'attività dei Baggers ha sollevato per anni quantità di particolato superiori ai limiti dell'UE. Le centrali elettriche circostanti, che la miniera rifornisce tramite una ferrovia dedicata, producono emissioni nocive di carbonio e mercurio. L'industria del carbone è un enorme sistema complesso, una catena di attività interconnesse - scavo, trasporto e combustione - controllate da poche entità. Tra queste domina RWE: il più grande emettitore di CO2 in Europa, secondo gli ambientalisti del Bund. Dal dopoguerra, questa e altre due cave più piccole della regione, Inden e Garzweiler, hanno costretto 35.000 persone a fare le valigie e trasferirsi in nuovi insediamenti costruiti da zero. Con l'aumento dell'attività mineraria, anche molti contadini hanno pagato il prezzo dello sfratto.
Le persone non vengono lasciate a sé stesse, ma ricevono un'adeguata compensazione che aiuta a pianificare il loro reinsediamento - chiarisce l'addetto stampa di RWE - Si tratta di una procedura partecipativa prevista dalla legge. La Germania fa affidamento su questa fonte per un quarto della sua produzione di energia elettrica, sufficiente per ragioni di Stato a prevalere su quelle delle comunità locali. Il piano lignite del Land, che prevedeva lo spostamento di tutti i centri abitati situati nelle aree interessate dagli scavi, è stato rimodellato, grazie alla forte pressione dei comitati di residenti e degli ambientalisti.
Dopo lunghe lotte contro la proprietà della miniera e la resistenza agli sfratti, molti villaggi destinati alla distruzione sono stati salvati e alcuni degli abitanti hanno potuto rimanere nelle loro case. Purtroppo, molti dei vecchi residenti avevano già accettato i rimborsi e si erano trasferiti in nuove case. I villaggi sono quindi quasi disabitati e le attività economiche sono pressoché nulle. Le case rimaste vuote sono state utilizzate dalle amministrazioni come abitazioni per rifugiati di altre nazioni, per lo più ucraini e russi, che si ritrovano così a vivere fianco a fianco.
La RWE ha anticipato la chiusura delle miniere al 2030, così afferma, con la successiva riqualificazione dei siti, che comunque richiederà più di 50 anni.

SCHEDA AUTORE

Ivano Adversi:

L’interesse per la fotografia è sempre andato di pari passo con la voglia di vedere e raccontare il mondo. Il suo lavoro specifico è attualmente rivolto alla fotografia sociale e ambientale, con un parti-colare coinvolgimento nell’indagine fotografica della trasformazione del territorio, sia di dal punto di vista naturalistico sia da quello più propriamente antropico. Nei suoi progetti previlegia le collaborazioni, per quanto possibile, piuttosto che l’impegno solitario, pur avendo portato a termine da solo diversi progetti di durata poliennale.
Mostre fotografiche
Numerose le mostre, in Italia ed all'estero (Cina, Francia, Spagna, Inghilterra, Russia)
Tra le più recenti occorre ricordare Terre di Libertà (2010), I luoghi dell’industria (2013), Brixton Pound (2016), BELLA IMPRESA! (2017), A misura d’uomo (2019), JazzinBO (2022), Verso il Futuro (2024)

Volumi pubblicati

Destini incerti Animali ed ambienti da salvare per sopravvivere insieme (Edizioni Calderini),
Il respiro del fiume (Edizioni Calderini),
Reno Memoria di un fiume (Provincia di Bologna),
L’Oratorio di Santa Maria della Vita (Costa edizioni),
Buonanotte Suonatori, luoghi e protagonisti del jazz a Bologna (Minerva edizioni),
Terre di libertà - i volti e i luoghi del riscatto civile dalle mafie (Minerva edizioni),
I Luoghi dell’Industria – fra trasformazione urbana e abbandono (Socialmente edizioni),
Perfetta solitudine. In morte di Pier Paolo Pasolini (Libro d’autore Ediz Pendragon),
BELLA IMPRESA! Storie di lavoro e ordinario coraggio (Archivio Pedrelli),
A misura d’uomo – Borghi dell’Appennino bolognese tra vita e abbandono (Regione Emilia-Romagna),
I Portici di Bologna – Patrimonio di cultura e identità (Minerva Edizioni)

Premi e festival

Ha partecipato ad Arte Fiera, Fotografia Europea, 3° Mediterraneo Foto Festival di Lecce, Festival di fotografia Savignano Immagini
Finalista Premio Arte Laguna di Venezia 2010-2011 e 2018-2019
Finalista Premio National Geographic (P&P 2012)
Finalista Visible White Award 2014
Finalista Premio French Digital Tour 2014
Terzo Premio PX3 2023
Terzo Premio Plovdiv Photo Salon 2024

Eventi

Nel 1989, a Bologna, è stato tra gli organizzatori, assieme a Nino Migliori, della 1a settimana Internazionale di Fotografia e, nell’ambito di Bologna 2000, ha contribuito all’organizzazione della manifestazione Bologna s’immagina, per la quale ha realizzato, assieme a Il Parallelo Multivisioni, la multivisione a quaranta proiettori presentata nella Chiesa di S.Mattia.

Tra i fondatori del Centro Antartide, centro di Studi ambientali di Bologna, con il quale tuttora collabora. È tra i fondatori di AIDAMA (Associazione Italiani degli Autori di Multivisione Artistica)

È tra gli organizzatori del festival CLOSER- Dentro il reportage

Partecipa alla gestione dello spazio espositivo QR Photogallery, a Bologna.

Ha collaborato con Pino Ninfa, Claudio Marra, Nino Migliori, Graziano Campanini, Giorgio Celli e altri.

Contatti

TELEFONO: +39 3396247452
LINKEDIN: Ivano Adversi | LinkedIn
E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Fotocamera: Sony A1 e Sony A9II
Obiettivo: Sony FE 25-105/4 – Sony Fe 200-600/4.5

Dettagli dell'evento

  • Luogo Evento: Chiesa Sant'Agata - Via Marconi 35 Budrio
  • Fotografie: Ivano Adversi
  • Info Evento: Dal 25 Aprile al 4 maggio 2025
Letto 31 volte Ultima modifica il Venerdì, 14 Marzo 2025 15:23