Appennino - La montagna dentro di noi

Appennino - La montagna dentro di noi Credit Foto - Ivano Adversi

Nel progetto Borghi dell’Appennino, la mostra in esposizione e il catalogo collegato rappresentano un primo momento di un lavoro più ampio che il gruppo di fotografi dell’Associazione TerzoTropico, intende effettuare nel corso del prossimo anno per documentare alcune realtà dell’Appenino Bolognese.

L’Appennino bolognese, come molte zone di montagna, ha subito nel corso degli anni un progressivo spopolamento da parte delle generazioni più giovani. La mancanza di una intensa attività sociale, unita alla carenza di impiego e all’idea quasi esclusivamente di carattere industriale che negli anni ‘60 ha contraddistinto il lavoro, ha fatto sì che le zone meno accessibili dell’Appennino si fossero via via spopolate. Gli anni ‘70 hanno visto un parziale recupero delle abitazioni di montagna grazie al boom delle seconde case, quindi legate alla stagionalità e al turismo, prettamente di tipo locale. Abitanti delle città che nei fine settimana o in estate ritornavano a vivere la vita di paese.

Ciò ha consentito che alcuni borghi fossero completamente abbandonati e quindi in progressivo sgretolamento delle abitazioni e altri invece, più accessibili, vivessero una seconda giovinezza, seppur a periodi alterni.

Esempi delle due tipologie sunnominate sono Chiapporato, nella zona del Brasimone, e La Scola, nel comune di Grizzana Morandi. L’associazione TerzoTropico e l’Unione Comuni Appennino Bolognese, propongono, come primo passo di un’indagine più approfondita da effettuare nel tempo, la realizzazione di una mostra fotografica, di un catalogo fotografico a corredo ed eventualmente di una multivisione su alcuni borghi rappresentativi di quanto espresso.

La promozione dell’immagine di queste realtà è un modo di fare crescere fra tutti i cittadini la consapevolezza dell’importanza di affermare e consolidare una più profonda conoscenza del proprio territorio.

Fino alla fine degli anni ‘80 i paesi erano stati in parte salvati dal fenomeno delle seconde case, ovvero abitazioni acquistate o affittate da abitanti delle città per farne una residenza di vacanza. Negli ultimi tempi, con il crescere dei viaggi all’estero e dei costi di manutenzione, anche la vacanza nei paesi di montagna ha perso molto del suo fascino, facendo così diminuire il turismo in generale. Ne è derivata una ripresa dello spopolamento dei paesi della montagna, in particolar modo dei piccoli borghi.

Nelle immagini sono rappresentati due esempi di paesi abitati e fortunatamente resi vivi e vitali da residenti permanenti e da possessori non residenti di abitazioni. Qualto e La Scola, due borghi che potrebbero rappresentare un ottimo esempio di riqualificazione del panorama abitativo e sociale dell’Appennino. A fronte di questi, il borgo di Chiapporato, da vari anni in stato di abbandono e di evidente degrado, a causa delle difficoltà di vita, che hanno allontanato gli ultimi abitanti, e della mancanza di nuovi residenti.

Il compito del fotografo, con il proprio lavoro, non è quello di trovare soluzioni, ma di puntare l’attenzione su alcuni problemi, di evidenziare particolari situazioni, per sollecitare coloro che sono in grado di trovare i rimedi e le soluzioni più giuste. Con le nostre immagini vogliamo contribuire anche a divulgare le bellezze dell’Appennino e a far conoscere sempre meglio gli esempi di buone pratiche per la salvaguardia di un patrimonio sociale, ambientale e architettonico che non deve andare smarrito.

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